Dopo tutti i premi letterari
che ultimamente ho avuto la sfortuna di iniziare (e stroncare), sentivo proprio
la necessità di gustarmi un libro che desse
piacere leggere.
Sai quegli autori che ti
prendono… che ti sprofondi in poltrona dicendo aahhh… che ti immergi in un
universo parallelo dimenticandoti del presente… inconsapevole del tempo che
passa… lasciandoti soddisfare dalla bravura dello scrittore… e alla fine ti risollevi
del tutto gratificato? Ecco, uno di quelli.
E, guarda caso, tra i volumi
in attesa di essere aperti ne avevo proprio uno che rispondeva a tutti i
requisiti…
1 – No, stavolta non è una
biografia. È un romanzo, narrativa pura.
2 – Però ha anche qualcosa
della biografia: nella trama, il protagonista getta uno sguardo sul suo passato
e tira un bilancio dei suoi quasi quarant’anni di vita, andando a cercare le
ragioni dei fatti che lo hanno fatto soffrire.
3 – L’autore… non ve lo dico
e non ve ne rivelo nemmeno la nazionalità, sarebbe davvero troppo facile. Vi
fornisco solo alcuni nebulosi indizi: non è italiano; è famosissimo; viene
tradotto in circa cinquanta lingue; è stato spesso in Italia e ha scritto uno
dei suoi romanzi più famosi proprio a Roma; tiene in grande considerazione la
sua forma fisica; ha insegnato per parecchi anni negli Stati Uniti; è stato
persino conferito della carica di Cavaliere di Spagna; è stato recensito già
alcune volte su questo blog.. facile, no?
4 – Ah, al momento attuale è
ancora vivo e questo è il suo ultimo romanzo, uscito in lingua originale nel
2013 e in italiano nel 2014.
5 – La traduzione in italiano
di questo romanzo non è stata fatta dalla stessa persona che aveva tradotto in
precedenza quasi tutte le altre opere dello stesso autore. Viene da chiedersi
il perché, ma a questo non so rispondere.
Il nuovo traduttore avrà
fatto un buon lavoro? Non so nemmeno questo, perché il libro devo ancora
terminare di leggerlo. Ma le premesse ci sono tutte…
Che ne esca finalmente una
recensione positiva?
Freereader
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