Così come in questi ultimi
tempi sono affascinato da David Foster
Wallace, un altro autore che mi ha molto incuriosito (in questo caso pur
non piacendomi quasi per nulla, vedi qui),
è Carlo Emilio Gadda, e per andare
più a fondo ho letto un libro con protagonista questo scrittore.
Questo L’ingegnere in blu non è una vera e propria biografia, e neanche un
libro di critica “gaddiana” (a dire il vero non ho ancora ben capito cosa sia),
forse un misto di entrambi: racconta della vita di Gadda e delle cose che ha
scritto e del come e perché le ha scritte e come mai le ha scritte in quel
modo, e anche qualcosa in più.
Alberto
Arbasino è uno scrittore e
giornalista (e anche politico, ma sorvoliamo questo aspetto che qui non si
parla di politica), del quale fino ad ora non avevo mai letto nulla. È un
grande estimatore di Gadda, si sente da come ne scrive, e questo non è l’unico
saggio che ha completato con argomento lo scrittore milanese.
Evidentemente era affascinato
dal suo fare in modo che il lettore
non capisca pressoché nulla perché, a detta di alcuni, in genere anche la
scrittura di Arbasino vira molto sul surrealista (e a detta di altri invece è
proprio delirante).
Fatto sta che io non l’ho
trovata né surrealista né delirante, ma certo, non è che sia stata una lettura
tra le più leggere. Anzi, direi proprio che mandar giù questo L’ingegnere in blu è stato proprio
pesantuccio quando non decisamente noioso.
Arbasino mostra diversi
aspetti di Gadda: oltre ai cenni biografici tratta della sua produzione sotto
l’aspetto critico e degli autori italiani che amava. O che non amava: se
ammirava molto Alessandro Manzoni, non
si può dire la stessa cosa per Giovanni
Pascoli, per esempio. Si
sfiorano le sue parentele, la scelta di rimanere scapolo e i suoi interessi
politici fino a formare un quadro per niente esaustivo ma in fondo sufficientemente
coprente tutti gli aspetti di questo personaggio, e in definitiva si sente che
il libro è stato scritto principalmente per l’ammirazione sconfinata che prova
l’autore per questo scrittore.
Quanto al risultato… ve l’ho
già detto che l’ho trovato abbastanza noioso?
Il Lettore
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