L’altro giorno è apparsa nei
giornali online questa notizia:
Uno scrittore arriva a
prendere a bottigliate in testa la
persona che ha osato criticarlo?
Cavoli! Non vi siete mai chiesti perché pubblico
questo blog con uno pseudonimo?
Oltre a Snoopy, al quale perlomeno qualche dubbio viene, di gente che
scrive romanzi ce n’è di tutti i tipi. Come dice Gianrico Carofiglio nel suo libro di racconti Non esiste saggezza: “È una
categoria variegata quella degli aspiranti scrittori. Ci sono i normali, i
depressi, gli ingenui, gli esaltati. I pazzi…” e, come già ho avuto modo di
esporre in altre occasioni, soprattutto queste ultime quattro categorie di
scrittori in genere non accettano che i propri scritti vengano criticati. Guai
a dire a qualcuno che la sua opera fa schifo!
È un giudizio che per quanto
soggettivo non viene mai accettato
perché ovviamente non condiviso dall’autore della schifezza che, anzi, la
giudica la miglior cosa che sia mai stata scritta al mondo. Forse solo perché
di opere ne ha lette in tutto altre cinque o sei, ma soprattutto perché su
quell’opera, anche se è venuta fuori una schifezza (ma l’autore non se ne rende
mai conto), lui ci ha lavorato, ci ha faticato sopra, ci è rimasto concentrato
per mesi, ci ha spremuto sudore e ci ha messo tutto ciò che aveva dentro
ritrovandosi alla fine stremato e svuotato, e sentire un perfetto sconosciuto che
alla fine gli dice “guarda, è una palla
immane, illeggibile, dovresti come minimo riscriverla daccapo…”, capisco
bene come questa non sia una cosa che fa molto piacere.
Il problema è che nella
maggior parte dei casi l’autore non possiede la capacità di valutare
obiettivamente il proprio lavoro (tranquilli, Stephen King sostiene che non ci riescono nemmeno gli scrittori
affermati), e questo succede perché l’autore stesso non ha letto e non legge
abbastanza, ma da qui a rintracciare il critico e sbattergli una bottiglia sulla testa non è che sia una
cosa tanto normale e indica la presenza di complicazioni psichiche che vanno
ben oltre il saper svolgere un’autocritica consapevole.
Bene, l’avvertenza del titolo
di questo post consiste nell’informare tutti gli eventuali
interessati che, nella vita reale, Freereader
non fa la commessa in un negozio come la sventurata dell’articolo: l’autore di questo blog è un tipo alquanto nervoso
e iperattento, piuttosto ben piantato,
esperto di arti marziali, e oltre
alla lettura ha un’insana passione per i coltelli
e le motoseghe e gira sempre armato.
Se qualche scrittore al quale
ho stroncato o stroncherò un lavoro intendesse mettere in campo una rimostranza
attiva… a buon intenditor poche parole.
Freereader
Hi, hi, hi tipico atteggiamento da persona che proprio tanto tranquilla non è. Difatti, io qui, io là, meno su, meno giù, affetto qui e là...
RispondiElimina:-)
Presumo che la mia sarà una recensione fantastica, sai com'è, un mio carissimo amico, Martin Castrogiovanni ha detto che non ha mai letto niente di meglio. Eppoi, so chi sei, dove abiti, non vorrai trovartelo davanti una mattina al termine del rito cafferino, sigarettina...
:-)
Hai visto mai, meglio avvertire che dover reagire! Fortuna che abitiamo alquanto lontani...
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