lunedì 9 novembre 2015

Punto di non ritorno

Quale uomo può permettersi di traversare in autostop tutti gli Stati Uniti per andare a incontrare per la prima volta una persona, naturalmente una donna, della quale ha solamente sentito la voce al telefono?
Ma Jack Reacher, naturalmente.




Perché quella voce gli è sembrata sensuale, e le cose espresse sensate, e guarda caso la donna svolge attualmente quello che era stato il suo vecchio incarico di capo della 110° della Polizia Militare, e la faccenda è troppo intrigante per lasciarla cadere così. Questa Susan Turner bisogna conoscerla di persona a tutti i costi. Così Jack Reacher impiega ben tre romanzi per trasferirsi dal Montana fino in Virginia dove vive e lavora la Turner e quando arriva sul punto di fare la sua conoscenza… è qui che parte quest’ultima avventura dell’ex poliziotto militare che si ritrova di nuovo arruolato nell’esercito in modo coatto e chiamato a rispondere di accuse che potrebbero causargli problemi seri. Ma Reacher sa bene che non ha nessuna colpa, e usa i suoi soliti sistemi alla Tex Willer per farlo comprendere anche ai suoi antagonisti.
Lee Child non perde un colpo. Anche quest’ultima avventura di Reacher è tesa e si lascia leggere d’un fiato, anche se il finale mi è sembrato un poco “soft” rispetto allo standard a cui ci ha abituato finora. La prosa dello scrittore inglese naturalizzato statunitense è talmente fluida e accattivante che riesce a rendere interessante anche la descrizione del traffico automobilistico nei meandri dei sobborghi di Los Angeles dove, e questo è uno dei plot secondari della vicenda, sembra che viva nientepopodimeno che la figlia (!!!) quattordicenne dello stesso Reacher…
Credo che non vi toglierò il piacere della lettura rivelandovi che alla fine Reacher riuscirà a sbrogliare tutti gli interrogativi, perché non è tanto questo che incuriosisce nei suoi romanzi quanto il sapere il come vi riuscirà, e anche per il solo piacere di una buona lettura. Per farvi capire meglio vorrei riportarvi il brano in cui Reacher mette fuori combattimento due antagonisti durante il volo in un aereo di linea a 8000 metri di quota, senza che gli altri passeggeri si accorgano di nulla, ma sarebbe troppo lungo da riportare integralmente. Fatto sta che Child è un maestro nel raccontare queste cose, e anche nei dialoghi non scherza affatto.
Mi giunge notizia che altri due romanzi di Child sono in preparazione per la pubblicazione in italiano. Bene, io sono qui in attesa.
Il Lettore 

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