venerdì 27 dicembre 2013

299 + 1

Era da diverso tempo che volevo recensire un fumetto di Leonardo Ortolani, ma non riuscivo a decidermi su quale scegliere.  Ho scelto 299 + 1 perché dopo lungo ponderare è risultata a parer mio la miglior opera del fumettista toscano .

Un gioiellino, così come 300, la graphic novel di Frank Miller dalla quale è stata tratta questa parodia (ed entrambe sono affiancate sullo stesso ripiano della mia libreria).


Per chi non l’avesse letta e per coloro che non avessero visto il film che ne è stato tratto, 300 è la rivisitazione da parte di Frank Miller della battaglia delle Termopili e degli atti di eroismo di Leonida e dei suoi Spartani. Una storia epica, splendidamente realizzata dall’artista statunitense con l’aiuto di Lynn Varley che ne ha inchiostrato superlativamente  le tavole, uscita in volume nel 1999.
Quando, dopo esserne rimasto affascinato, Leo Ortolani ha deciso di trarne una parodia, ha inserito come protagonista il suo Ratman nei panni di Skrotos, fratello di Leonida, facendogli assumere il ruolo di traditore che nell’originale era assegnato al gobbo Efialte.
L’opera è uscita dapprima in due numeri di Ratman Collection nel 2007, ma visto l’immediato successo ottenuto (al Lucca Comics and Games, nutriti gruppi di fans di Ortolani intonavano in coro il grido di guerra dei soldati spartani nel fumetto – A-HU! A-HU! A-HU! – ad ogni passaggio di Leonardo. Forse per questo se ne è tornato a Parma alla svelta…), è stata poi ristampata in un volume cartonato pubblicato nel 2011. Volume gigante formato orizzontale, scomodissimo per riporlo sullo scaffale e leggibile solo aperto su un tavolo, ma che costituisce un punto di forza in ogni libreria degna di questo nome.
Leo Ortolani è un fumettista fai-da-te, cioè diventato famoso solo grazie ai suoi personaggi, in particolare quel Ratman che grazie all’umorismo graffiante ha conquistato giovani e meno giovani e che è arrivato al centesimo numero di albi pubblicati solo nella serie normale. Da alcuni Leo viene considerato un genio della risata, per la serie incessante di battute fulminanti, gag, freddure e goliardate con cui infarcisce le sue storie, anche di quelle che possono capire solamente i geologi (razza strana i geologi: chi fa il fumettista, chi l’editore, chi il giornalista… ma in fondo sono simpatici... quasi tutti).
Lo Skrotos dall’aspetto di Ratman non si smentisce e in 299 + 1 sforna battute esilaranti una dopo l’altra:
A Sparta, quando una donna incinta sale su un autobus, la fanno guidare.”
“– Sei debole, gracile e deforme… gli anziani non ti hanno gettato dalla rupe? – Tre volte!”
“A scuola ci insegnano che morire per Sparta è la cosa più gloriosa che ci possa accadere. Ma io quel giorno ero assente.”
Ora basta, altrimenti vi tolgo il gusto di leggerle. C’è solo l’imbarazzo della scelta, si ride ad ogni pagina e si gustano allo stesso modo sia la sceneggiatura che l’impaginazione che i colori pastello che ricalcano quelli di Varley e del film.


Un’opera che si avvicina al capolavoro, che ho riletto almeno 7-8 volte ridendo ogni volta alle battute, e che ti spiazza proprio nel finale, dove invece assume in pieno i contorni dell’epicità concedendo un’apertura al serio e al profondo.
Da leggere assolutamente.
Il Lettore 

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