lunedì 23 settembre 2013

Allegro ma non troppo

Leggere il Contrappunto del tabacco e dello zucchero mi ha instillato una prepotente voglia di rigustarmi per l’ennesima volta il saggio di Carlo M. Cipolla (la M. del nome non significa nulla, è solo un’aggiunta del Cipolla per distinguersi da altri ricercatori omonimi), uno di quei libricini il cui valore è inversamente proporzionale allo spazio che occupano sullo scaffale.


Allegro ma non troppo è uno di quei gioiellini assolutamente indispensabili in ogni libreria, da riprendere in mano ciclicamente per ricordare a noi stessi come la stupidità umana sia una delle più grandi tragedie di ogni epoca.
Carlo Cipolla, uno studioso specializzato in storia dell’economia deceduto nel 2000, ha insegnato in Italia e negli Stati Uniti e, forse per depurarsi del rigore e della serietà che caratterizzavano i suoi studi, ha redatto questo breve doppio saggio che è stato subito considerato una perla: intelligentemente ironico, divertente e capace di far riflettere.
Nella prima trattazione, dal titolo Il ruolo delle spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo, Cipolla ripercorre la storia dei secoli bui imperniando il comportamento dei governi e delle società tutte sul soddisfacimento del bisogno di pepe, trasformandola in una sottile ma spassosa parodia storica. Ed è un peccato che questa parodia l’abbia interrotta alla fine del Medioevo, sarebbe stato interessante vederla protratta fino ai giorni nostri.
Ma è il secondo saggio che lascia ancora più sorpresi e con la bocca increspata in un continuo sorriso: in Le leggi fondamentali della stupidità umana l’autore riversa le sue conoscenze scientifiche nel dipingere comicamente una scherzosa teoria generale sulla stupidità dalla quale emerge come questa purtroppo sia impossibile da sradicare.
Come è successo con Le tre leggi della robotica di Isaac Asimov, Le cinque leggi fondamentali della stupidità umana elaborate da Cipolla sono state riconosciute ben presto come dotate di un valore universale e chiunque scriva sull’argomento non può fare a meno di riferirsi ad esse.
Le cinque leggi fondamentali della stupidità umana di Carlo M. Cipolla:
1.       Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
2.      La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
3.     Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
4.      Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
5.      La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Corollario: Lo stupido è più pericoloso del bandito.

L’autore disegna inoltre un grafico con il quale suddivide l’umanità in quattro categorie (intelligenti, sprovveduti, banditi e stupidi) basate sulle conseguenze delle proprie azioni, dimostrando con valide e spassose argomentazioni l’esattezza della sua quinta legge.
Una lettura veloce, divertente e intelligentemente didattica, da non farsela mancare nella collezione di casa.
Il Lettore

1 commento:

  1. Solo cercando su Google "storico italiano scomparso nel 2000" ...

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