giovedì 2 marzo 2017

La miglior vendetta

Quando si hanno disponibili tutti i romanzi del ciclo dell’ispettore Lynley in formato elettronico è difficile non metterci mano a ripetizione. Stavolta ― della serie non so resistere alle tentazioni ― mi sono lasciato trascinare e ho aperto questo secondo romanzo di Elizabeth George a breve distanza da quello di pochi giorni fa.
Uffa! Direte, e avreste anche ragione. Ma come al solito il blog è il mio e me lo gestisco io, e la scaletta delle pubblicazioni non è affatto preordinata: al momento non so nemmeno io quale sarà il prossimo libro che leggerò (forse ancora la George? Scherzo…) .




In questa seconda avventura (1989) Thomas Lynley e i suoi colleghi si trovano a dover indagare sull’omicidio di una scrittrice avvenuto nel corso del reading di una sua opera teatrale in una nobile dimora scozzese.
Un giallo in stile classico, un po’ sulla scia del “mistero della camera chiusa”: il morto è chiuso a doppia mandata nella sua camera e a quanto pare nessuno ne ha prese le chiavi. Ma nel corso delle indagini si scopre che tutti avevano una qualche ragione per ammazzare la donna, compresi i parenti stretti. I sospetti così cadono via via su un po’ tutti i personaggi coinvolti fino a che non verrà individuato il vero responsabile. Stavolta però non per merito di Lynley, a cui la George fa prendere una bella cantonata, ma soprattutto per l’ostinazione di Barbara Havers.
Va bene, basta così, altrimenti vi tedio troppo. Comunque anche questo un buon giallo, ben costruito, con personaggi descritti minuziosamente e le solite ambientazioni particolareggiate della scrittrice americana. Lynley non ne emerge molto bene, ma forse la George ha voluto ricondurre il personaggio a una dimensione più terra terra.
Il Lettore 

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