lunedì 11 febbraio 2019

Volo di notte


Prima che diventasse celebre a livello planetario con il suo Il piccolo principe (del quale io, a suo tempo, a dire il vero non è che ne fossi stato colpito particolarmente), Antoine De Saint Exupéry già si era cimentato con la scrittura con questo Volo di notte, che ovviamente ha avuto risalto solo dopo il successo del suo autore.
E, in effetti, se si fosse limitato a scrivere questo, come autore sarebbe pressoché scomparso nel nulla.



Il romanzo tratta dei primordi dell’aviazione postale, quando i piloti stessi sapevano, a volte, quando sarebbero partiti, ma non sapevano quando, e se, sarebbero arrivati a destinazione.
A parte le problematiche umane di cui parla che in ogni caso sono meritevoli di attenzione (rapporti interpersonali, parenti che trepidano nell’attesa del ritorno di congiunti che non arriveranno mai, colleghi stoici che a dispetto delle perdite si mostrano ligi nei confronti del dovere), ho trovato questo libro piuttosto noiosetto, senza tante attrattive, ho fatto fatica a terminarlo e, per me, De Saint Exupéry sarebbe stato già bello e che dimenticato, se non fosse che poi ha scritto anche l’altro romanzo che è il più letto al mondo dopo la Bibbia, e allora devo perderci sopra un altro po’ di righe.
Dicono.
Io la finirei anche qui.
Il Lettore



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