domenica 1 aprile 2018

Lo Squizzalibro di domenica 1 aprile 2018


Buona Pasqua e buon primo d’aprile. Io non sono molto portato né per la religione né per gli scherzi, non amo farli e neanche riceverne, quindi trattiamola come una domenica piovosa qualsiasi e speriamo bene.
In compenso mentre scrivo sto mangiando la torta di Pasqua che abbiamo fatto ieri: le inevitabili sia pur minime variazioni nella realizzazione non l’hanno resa perfetta, dovremo tenerne conto l’anno prossimo. Ho anche assaggiato i primi asparagi di produzione propria, ma il freddo di questi giorni ne avrà già fermato la crescita e temo che la loro stagione sarà pessima come anno scorso. Fanculo.
Perlomeno ci fossero le letture a risollevare il morale, ma anche quelle si sono schierate dalla parte deprimente e un libro veramente buono non capita più tanto spesso.
Cambierà. Pazientiamo e basta. Intanto beccatevi questo quiz pasquale.




1 – Oggi parliamo di un libro di racconti.
2 – L’autore è ancora una volta statunitense e molto famoso. Ma mooolto famoso. Ma proprio famoso famosissimo. Lo conoscete tutti di sicuro, come uno di famiglia.
3 – Ma il suo mestiere non è quello di scrivere. È diventato famoso in tutt’altro campo, nel quale è proprio ai vertici della categoria avendo già conseguito reiteratamente quei riconoscimenti che vengono assegnati ai migliori, ai top dei top.
4 – Ovvio. Un libro di racconti vende solo se sei già conosciuto, sia in campo letterario che per qualsiasi altra cosa tu abbia fatto. Ha venduto non poco anche la raccolta di barzellette di Totti. Puoi anche essere il più bravo scrittore di questa terra, ma se non sei già famoso col cazzo che vendi un libro di racconti. Tanto per dare un’idea cambiando ancora settore, il nostro è famoso quanto un Usain Bolt, e se si fosse trattato di un politico sarebbe al livello di un Trump o di un Putin.
5 – Come tutti i libri di racconti che si rispettino, l’oggetto del contendere ha un filo conduttore che in questo caso è rappresentato da un attrezzo, un arnese comune di quelli che tutti abbiamo o abbiamo avuto nelle nostre case. Un aggeggio obsoleto, ormai passato di moda e diventato pressoché inutile ma che annovera una folta schiera di amatori nostalgici. Un po’ come i maschietti amanti della rasatura tradizionale che non sanno rassegnarsi ad abbandonare i vecchi sistemi per passare ai multilama usa e getta.
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