Non so come sia finito questo
libro nel mio lettore digitale, sarà stato in una delle tornate fornitemi dal
mio editor. Fatto sta che l’altra
sera cercavo qualcosa da leggere e mi è capitato sott’occhio.
Un romanzo storico. Potrebbe
promettere.
L’ho cominciato subito. La
sera dopo l’ho finito. Per meglio dire: l’ho abbandonato dopo una quarantina di pagine.
Poteva promettere qualcosa di
interessante. Ma non l’ha fatto. Comincia con una discussione esoterica tra due
misteriosi interlocutori, poi prosegue con una sconfitta, qualche assassinio e
un imprigionamento nei quali non si chi capisce bene chi ha fatto cosa a chi
altro e continua cambiando ancora luogo e collocazione temporale dell’azione e
poi torna indietro a descrivere la prosecuzione dei fatti narrati prima. Il
tutto senza alcuna contestualizzazione e senza che fosse innescata una ragione
qualsiasi per affezionarsi a personaggi dei quali si soffre la mancanza di
qualsiasi descrizione.
Fermiamoci un momento a
riflettere, documentiamoci. Gli autori: un giornalista e un avvocato (brrr!) alla
prima esperienza letteraria; libro sponsorizzato dall’Unione Sarda perché una
parte della vicenda è ambientata a Cagliari. Nessuna recensione on line
(e questo è un aspetto molto significativo).
Vale proprio la pena di
continuare? Qualità letteraria poca, confusione a iosa, interesse suscitato zero,
affezione men che meno, chi me lo fa fare?
Continuiamo la ricerca di
qualcosa di buono.
Il Lettore
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