venerdì 2 marzo 2018

Il corregidor


Non so come sia finito questo libro nel mio lettore digitale, sarà stato in una delle tornate fornitemi dal mio editor. Fatto sta che l’altra sera cercavo qualcosa da leggere e mi è capitato sott’occhio.
Un romanzo storico. Potrebbe promettere.
L’ho cominciato subito. La sera dopo l’ho finito. Per meglio dire: l’ho abbandonato dopo una quarantina di pagine.




Poteva promettere qualcosa di interessante. Ma non l’ha fatto. Comincia con una discussione esoterica tra due misteriosi interlocutori, poi prosegue con una sconfitta, qualche assassinio e un imprigionamento nei quali non si chi capisce bene chi ha fatto cosa a chi altro e continua cambiando ancora luogo e collocazione temporale dell’azione e poi torna indietro a descrivere la prosecuzione dei fatti narrati prima. Il tutto senza alcuna contestualizzazione e senza che fosse innescata una ragione qualsiasi per affezionarsi a personaggi dei quali si soffre la mancanza di qualsiasi descrizione.
Fermiamoci un momento a riflettere, documentiamoci. Gli autori: un giornalista e un avvocato (brrr!) alla prima esperienza letteraria; libro sponsorizzato dall’Unione Sarda perché una parte della vicenda è ambientata a Cagliari. Nessuna recensione on line (e questo è un aspetto molto significativo).
Vale proprio la pena di continuare? Qualità letteraria poca, confusione a iosa, interesse suscitato zero, affezione men che meno, chi me lo fa fare?
Continuiamo la ricerca di qualcosa di buono.
Il Lettore 




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